Il processo di restituzione di questi articoli è iniziato nel 2019, ma è stato interrotto dalla pandemia di Covid 19Louis Ashworth per la squadra universitaria
Il Museo di archeologia e antropologia di Cambridge (MAA) ha restituito all’Uganda almeno 39 reperti trafugati tra il 1890 e i primi anni del 1900.
I reperti includevano resti umani provenienti dalla regione di Buganda. Questi saranno restituiti alle tombe da cui furono prelevati nel 1907. Altri oggetti della collezione includevano un tamburo, un copricapo fatto di capelli umani e vasi decorati.
Molti di questi oggetti furono rubati da John Roscoe, un antropologo anglicano, in parte diretto dal MAA, che lavorò nell’Africa orientale per 25 anni, dal 1884 al 1909.
Il primo rimpatrio di questa collezione MAA avvenne nel 1962 durante le celebrazioni per l’indipendenza dell’Uganda, dopo essere stata un protettorato dell’Impero britannico dal 1894. Le insegne Kibuuka rimpatriate sono ora una mostra centrale presso l’Uganda Museum di Kampala.
Il processo di restituzione di questi articoli è iniziato nel 2019, ma è stato interrotto dalla pandemia di Covid-19, facendo sì che il rimpatrio richiedesse più tempo del previsto.
In una dichiarazione, l’Uganda Museum ha esclamato “Finalmente a casa!” e ha affermato che la restituzione dei reperti rappresenta una “pietra miliare nel rimpatrio del patrimonio perduto dell’Africa”.
Martin Mugarra, Ministro del Turismo dello Stato ugandese, ha dichiarato che “Ricevendo questi manufatti, stiamo rivendicando la nostra storia e il nostro patrimonio culturale. Ci impegniamo a rivendicare tutti i manufatti sottratti all’Uganda dagli amministratori coloniali tra la metà del 1800 e il 1900.
Il professor Nicholas Thomas, direttore del MAA, ha affermato: “siamo stati fin troppo lenti nel dare seguito a quell’iniziativa (del 1962). Il supporto della Mellon Foundation rafforzerà un nuovo impegno con l’Uganda Museum e comporterà sia un ricco dialogo accademico, sia il ritorno di un patrimonio di eccezionale importanza”.
“Questo programma attentamente concepito fornirà un modello per iniziative simili altrove in Africa e, in effetti, altrove nel mondo”, ha continuato.