Il progetto AI del Museo di Zoologia dà voce agli animali estinti

//

Alexandre Rossi

La tecnologia consente agli animali di descrivere il loro tempo sulla TerraSOPHIE CORRODI con permesso per Varsity

A più di una dozzina di animali tassidermizzati il ​​Museo di Zoologia darà voce tramite l’intelligenza artificiale in un progetto della durata di un mese, a partire dal 15 ottobre.

La mostra, a cui è possibile accedere in venti lingue diverse, consentirà a scheletri, tassidermia e animali interi conservati di condividere le loro storie tramite codici QR sui telefoni dei visitatori. Il museo spera che consentire alle persone di connettersi con gli animali tramite l’intelligenza artificiale aumenterà la consapevolezza della crisi della biodiversità.

Nel progetto sono inclusi i resti del dodo estinto da tempo, uno scheletro di balenottera comune, un panda rosso impagliato, uno scarafaggio americano e un ornitorinco liofilizzato.

La tecnologia consente agli animali di descrivere il tempo trascorso sulla Terra e le sfide affrontate dalla loro specie.

Jack Ashby, vicedirettore del museo, ha affermato che il Museo di Zoologia è il primo a utilizzare l’intelligenza artificiale dal punto di vista della mostra, sostenendo che: “Parte dell’esperimento è vedere se dando a questi animali la propria voce, le persone pensano in modo diverso loro. Possiamo cambiare la percezione pubblica dello scarafaggio dandogli voce?”

Nature Perspectives, la società di intelligenza artificiale responsabile del modello, lavora per rafforzare la connessione delle persone con l’ambiente naturale. I loro progetti simulano risposte non umane per connettere le persone al mondo naturale.

Gal Zanir, co-fondatore di Nature Perspectives, ha aggiunto: “Uno degli aspetti più magici delle simulazioni è che si adattano all’età. Per la prima volta i visitatori di tutte le età potranno chiedere agli esemplari tutto ciò che vorranno”.

Le conversazioni tra i visitatori e le mostre verranno monitorate, consentendo al museo di acquisire nuove informazioni sulle risposte. L’Università definisce la mostra “un’esperienza di conversazione unica”.

Il professor Chris Sandbrook, direttore del programma Master in Conservation Leadership dell’Università, ha osservato: “L’intelligenza artificiale sta aprendo nuove entusiasmanti opportunità per connettere le persone con la vita non umana, ma gli impatti devono essere studiati attentamente. Sono felice di essere coinvolto nell’esplorazione di come il progetto pilota di Nature Perspectives influenza il modo in cui le persone percepiscono e comprendono le specie che “incontrano” nel Museo di Zoologia”.

L’esperimento AI Nature Perspectives si svolgerà dal 15 ottobre al 15 novembre 2024.